giovedì 19 gennaio 2012

Breve intervista a Valentina Turci, una delle protagoniste della mostra “Click Vers.01 – La crisi”

Com'è nata la passione per la fotografia? 
Fin da piccola amavo prendere una macchina fotografica in mano e scattare fino ad esaurire le 36 pose. Ricordo che la mia prima macchinetta mi è stata regalata quando avevo circa 8 o 9 anni. I risultati ovviamente non erano chissà che. Nell’adolescenza ho sviluppato prima una passione per “la cinepresa” con cui insieme alle mie amiche ci divertivamo a filmare video e a montarli, poi nel 2008 ho acquistato la mia prima Reflex e la fotografia è rimasta nel mio cuore.

Come mai hai deciso di partecipare al corso diretto da Gianni Cesariello? 
Dopo aver partecipato alla prima Maratona fotografica indetta dal collettivo (e anche prima) ho avuto modo di conoscere Gianni e di scoprire che avrebbe tenuto un corso base di fotografia, il resto è storia.

Quale è stata la lezione che hai appreso o l'aneddoto che ricordi maggiormente?
La lezione maggiore ovviamente è stata di saper scattare in manuale in tutte le condizioni di luce. Per quanto riguarda l’aneddoto, ricordo la visualizzazione delle nostre foto su carta e vedere cose che magari da soli non avremmo mai visto. 

Che stile fotografico prediligi? 
Ritratti e la fotografia di moda.

Hai trovato difficoltà con il tema scelto? 
Inizialmente, non essendo molto portata per il reportage, mi guardavo intorno per la città e non trovavo alcuno spunto. Io lavoro molto con la mia creatività, credo che sia uno dei requisiti essenziali per chi ama fotografare. Quindi dopo un po’ il mio cervello ha cominciato a sfornare idee su idee e quelle più fattibili sono state realizzate.

Cosa farai da grande o di cosa ti occupi ora? 
Domanda da 100 milioni di dollari. Da grande vorrei diventare fotografa professionista e spero di riuscirci. Per ora mi diverto a scattare!

Effe come... ? 
...Fantasia!

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